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Una cosa interessante che non abbiamo ancora approfondito rispetto ai nomi delle variabili, è appunto che il loro contenuto può essere variato mentre il programma si svolge: cioè il nome può essere associato ad un diverso contenuto.
Se scrivessimo il comando dieci=11 cosa dobbiamo aspettarci? Esattamente quello che pensate, ovvero che ogni volta che useremo la variabile ‘dieci’ il valore sarà 11, e quindi otterremo degli errori di calcolo negli esempi precedenti.
Figura 12
Così print(dieci+2)
stamperà una riga con il valore 13, mentre print(dieci+dieci)
stamperà una riga con il numero 22.
Abbiamo visto che per definire il valore di un nome o,
se preferite, potremmo dire assegnare il valore ad una variabile, si usa il
comando: nome=valore. Un modo
alternativo e molto interessante è quello di usare il comando input().
Input è un
nome riservato di Python (un comando) con cui è possibile immettere con la
tastiera valori in un programma. Ecco due esempi:
nome=input()
eta=input(“Quanti
anni hai? “)
Figura 13
Il primo “nome= input()” fa apparire sullo schermo una
riga vuota con il cursore lampeggiante e rimane in attesa che venga digitato
del testo seguito da Invio. (Figura
13)
Il testo digitato viene immesso nella variabile che precede il comando
=input(), nel nostro caso nome.
Il secondo eta=input(“quanti anni hai?”) stampa una
riga con il testo della domanda “quanti anni hai?” e si mette in attesa che
venga digitato qualche cosa sulla tastiera.
In alternativa è possibile usare print(“”) per
stampare una riga con la domanda e poi input() per attendere che venga immessa
una stringa.(Figura 15).
Figura 14